È difficile comprendere la
difficoltà che trova un giovane ragazzo, per di più gay, nel cresce in una
piccola provincia. L’assenza di qualsiasi tipo di nuovo stimolo porta
inesorabilmente ad uno stato apatico e alla semplice convinzione che una famiglia,
un lavoro come apprendista, amici etero e alcune serate – ma nemmeno troppe –
di divertimento in qualche discoteca siano sufficienti per vivere una vita che
valga la pena di vivere.
Mi hanno sempre definito un
ragazzo brillante, non intelligente nel senso stretto della parola, in quanto
avevo l’estrema convinzione che nulla fosse scritto nella pietra dimostrando
ciò intraprendendo costantemente una lotta contro qualsiasi tipo di assolutismo
dottrinale. Amavo discutere con i professori delle superiori – avevo scelto un
istituto tecnico commerciale – e loro stessi si lasciavano andare coinvolgendo
anche la classe per ore; dicevo sempre che non si può essere convinti
dell’esattezza di una tesi finché non si è provato a dimostrare che non
esistono possibili conclusioni contrarie alla stessa. Questo mio carattere mi
fece capire che amavo molto la politica buona, cosa che mi portò al terzo anno
a candidarmi come rappresentante d’istituto e a iscrivermi al circolo locale
dei Giovani Democratici.
Fisicamente, nonostante pareri
molto più positivi dei miei – che solo molto dopo avrei capito essere giusti –
mi ritenevo un ragazzo normale; ero sempre stato molto alto, un fisico tonico
dovuto soprattutto alla mia digestione veloce e che avevo, negli ultimi anni delle
superiori, sviluppato grazie agli allenamenti, quasi quotidiani, in palestra.
Ma tranne questo preferivo, sia nel vestire sia per altro, non curarmi molto
risultando ai più scialbo.
Ovviamente, durante le superiori,
la mia vita sessuale era quasi inesistente: non che non avessi avuto delle
opportunità – con alcune ragazze – ma non mi interessava approfondire questo
aspetto. Arrivai alla maturità ancora vergine, tranne per qualche pompino
ricevuto in discoteca da qualche ragazza mezza ubriaca. Ovviamente ero sempre
stato consapevole di essere attratto, forse più che dal gentil sesso, dagli
altri ragazzi; avevo avuto, col senno di poi, qualche cotta per alcuni ragazzi
soprattutto per un mio compagno di classe ma non ebbi mai l’interesse di
approfondire: alla fine si parlava di una scuola di provincia.
Era questa la mia situazione
quell’estate di qualche anno fa. Certamente non mi potevo lamentare, avevo
tutto quello che un ragazzo di 19 anni, appena diplomato poteva desiderare e
forse anche qualcosa di più rispetto ad altri miei coetanei: ma non mi bastava.
Anche se i miei genitori erano contrari, avevo scelto di prendere un anno
sabatico nella convinzione di non essere abbastanza maturo - ho sempre peccato
in costanza - per intraprendere un percorso universitario; e se devo essere
sincero non avevo ancora chiaro cosa avrei voluto fare della mia vita.
Lo stress della maturità,
l’enorme responsabilità che mi diedero alcuni parenti nel gestire un piccolo
negozio di provincia della loro catena di abbigliamento – non che fossi la
persona più adatta al ruolo – e la mia incapacità di provare qualsiasi nuovo
stimolo mi fecero esplodere. Era agosto.
Sentivo l’impellente necessità di
voler godere pienamente della mia vita, avevo bisogno di conoscere gente nuova,
fare nuove amicizie e vedere posti nuovi e devo ammettere che le scelte che ho
fatto hanno esaudito pienamente tutti questi desideri.
Per prima cosa ho scelto di
“accettare” la mia omosessualità: si lo metto fra virgolette perché non ho mai
pensato che quella mia parte fosse sbagliata essendone stato consapevole, per
quanto un bambino possa, anche in tenera età. Così cercai un po’ su internet ed
entrai in un mondo affascinante fatto di locali di cruising, saune e discoteche
dedicate solo al mondo LGBT ma alla fine optai per la strada più facile: mi
iscrissi ad uno dei siti internet di incontri per gay e postai qualche annuncio
su un sito web usato prevalentemente da escort alla ricerca di nuovi clienti.
I risultati non tardarono ad
arrivare: mi vidi con un uomo il primo sabato d’agosto. Superando quella
barriera di timidezza che prova ogni vergine alla prima esperienza, mi feci
forza ed andai da lui. Era un uomo sulla
trentina d’anni, di lui mi aveva colpito particolarmente la tranquillità e
gentilezza che trasparivano dai pochi messaggi che ci siamo scambiati per
email; mi aveva invitato per bere qualcosa in tranquillità a casa sua senza
nessun impegno, era il primo a preoccuparsi per gli 11 anni di differenza. Mi
apri la porta di casa, era un bell’uomo devo ammetterlo, mi invitò a sedermi su
un comodo divano e mi offri una birra che accettai molto volentieri. Si
trascorse una buona mezz’ora a parlare ma ovviamente si arrivò al momento più
interessante della situazione che, devo ammettere, non fu nulla di particolarmente
romantico o istintivo: potrei dire quasi che mi fece da maestro. Ricordo che ci
spostammo in camera e dopo esserci spogliati - era un uomo muscoloso, con un
bel cazzo e tutto sommato fatto bene - mi fece sdraiare sul letto e cominciò a
succhiarmi l’uccello facendomi venire in poco tempo, cosa che non lo infastidì
minimamente anzi lo divertì. Aspettò pazientemente che mi riprendessi, alla
fine non dovette nemmeno aspettare troppo, e poi mi infilò un preservativo, si
mise sopra di me e con calma, non sono estremamene dotato ma posso dire di
essere ben messo, se lo fece scivolare dentro. Si mosse sopra di me, alternando
ritmi lenti e veloci, fino a che non lo avvisai che stavo per venire. Mi tolse
velocemente il preservativo e lo prese, facendomi venire, in bocca. Poco dopo,
masturbandosi con più foga, venne anche lui. Mi rivestii e lo salutai
ringraziandolo. Devo ammettere che fu il modo più brutto per perdere la
verginità.
Avrei potuto avere altre
opportunità la settimana successiva ma fra il caldo, il lavoro estremamente
stressante e gli amici non approfittai di nessuna di esse. Arrivò così il
venerdì, era il weekend prima della settimana di ferie che coincidevano con
ferragosto. Avevo iniziato una chat con un ragazzo in vacanza a Torre de Lago,
nota zona per il turismo LGBT nei mesi estivi: sinceramente non mi aspettavo
che succedesse nulla di particolare ma è proprio ora che inizia la storia.